Il Centro Insieme è il nostro spazio di ascolto e di consulenza psicologica, un servizio a prezzi calmierati rivolto a privati cittadini e a disposizione dei servizi del territorio. Lo conosciamo meglio attraverso l’intervista alla dottoressa Francesca Grosso, psicologa e psicoterapeuta di Crinali e coordinatrice del servizio.

Che cos’è il Centro Insieme?

Il Centro Insieme è uno spazio di ascolto e di consulenza psicologica creato sulla base della decennale esperienza della cooperativa Crinali in questo campo. A differenza di altri servizi di questo tipo ha delle peculiarità: si rivolge sia a persone italiane sia a persone di origine straniera, grazie alla possibilità di richiedere la presenza di una mediatrice o un mediatore linguistico culturale e grazie alla specifica formazione in campo transculturale delle nostre operatrici e dei nostri operatori. Un’altra caratteristica importante è che è a disposizione sia dei privati cittadini sia dei servizi del territorio che possono inviare dei pazienti. Nella convinzione che il benessere psicofisico debba essere un diritto di tutti, offriamo i nostri servizi a prezzi calmierati.

Perché una persona dovrebbe rivolgersi al Centro insieme?

Dopo la pandemia, la salute mentale ha cominciato a rappresentare un’area critica della vita di molte persone. Insomma, negli ultimi anni stiamo peggio rispetto a prima e forse abbiamo anche più consapevolezza dell’importanza di prendersi cura di se stessi.

Crinali ha colto questo bisogno e ha quindi attivato questo spazio che dà la possibilità alle persone di accedere a delle prestazioni ad un prezzo agevolato rispetto a quello che c’è sul mercato con professionisti molto preparati e formati in diversi settori che sono anche ottimamente supervisionati.

Questa esigenza, in particolare, è manifestata oggi dai giovani, che cosa offre loro il Centro insieme?

Al Centro insieme bambini e adolescenti possono intraprendere dei percorsi con dei terapeuti che hanno una formazione molto specifica e lavorano in progetti scolastici e questo permette loro di usare una vasta gamma di strumenti che vanno oltre la parola e includono il gioco, il disegno, i test… con un approccio che considera le specifiche esigenze di sviluppo e il benessere emotivo in un ambiente protetto.

Crinali ha sempre avuto un’attenzione speciale per l’ambito femminile, che cosa trova una donna all’interno di questo servizio?

Il lavoro con le donne cerca di dare una risposta al bisogno crescente di conciliare lavoro e famiglia, aiutando le persone che si rivolgono a noi a trovare le opportunità che si nascondono all’interno della grande sfida che è la conciliazione tra famiglia, lavoro e benessere personale o anche ad affrontare con serenità ed equilibrio il delicato passaggio tra fasi di vita.

Nelle donne migranti, in particolare nelle ragazze di seconda generazione, notiamo la necessità di fare un po’ ordine “tra il qua e il là” e di capire qual è il proprio posto nel mondo, il proprio posto in Italia, senza dover rinunciare a quelle che sono le proprie tradizioni culturali e famigliari.

A proposito delle donne migranti, Crinali, non solo in questo servizio, lavora con la mediatrice, perché è importante la presenza di questa figura, anche per una persona che magari pensa di sapere l’italiano a sufficienza per affrontare un colloquio psicologico?

La mediatrice è indispensabile, al di là ovviamente dei casi in cui c’è una barriera linguistica, perché ci dà un punto di vista, uno sguardo su una cultura che inevitabilmente non padroneggiamo. A Crinali lavoriamo con mediatrici che vengono da tutto il mondo e questa è una ricchezza inestimabile all’interno del lavoro terapeutico per noi operatrici ma anche per i pazienti. Spesso la mediazione è la chiave che permette di fare ordine, di fare pace con un mondo diverso da quello che si è lasciato e che non risponde alle nostre aspettative oppure che è diverso rispetto a quello che credevamo.

Anche per una persona adulta, che magari non ha alle spalle le difficoltà legate ad esperienze difficili come la migrazione ma che sta attraversando un momento di sofferenza o di inquietudine, può aver senso rivolgersi al Centro insieme?

Certo, si può iniziare un percorso psicologico a qualunque età e anche se si ha già fatto altri percorsi in passato. Di base quando nasce quella domanda è perché forse c’è un bisogno di fondo. Anche quando capita di incontrare delle persone che fanno un po’ di resistenza, si può partire proprio da questa fatica. Noi riconosciamo che non è facile mettersi in gioco, iniziare un lavoro terapeutico è faticoso perché richiede impegno e tanta motivazione. Questo può essere il punto di partenza del percorso, a me è successo di incontrare pazienti che mi dicevano “per me è difficile essere qui”, “un po’ mi sento a disagio”, “non so bene cosa dire” e in quel caso questa difficoltà può diventare un oggetto stesso delle sedute.

E si può iniziare in qualsiasi momento se ne senta bisogno e per qualsiasi motivo. La cosa bella del lavoro terapeutico e del lavoro clinico è che la domanda cambia nel corso del tempo. Quindi la motivazione che magari spinge ad arrivare in colloquio poi non è la stessa che motiva ad andare avanti per un periodo più lungo.

Come funziona dal punto di vista pratico?

Il primo passo è prendere contatti via mail (centroinsieme@coopcrinali.it) o telefonicamente (388 4338971) e fissare un primo colloquio conoscitivo anamnestico che svolgo io, a seguito del quale una persona può decidere se iniziare o meno il percorso. In seguito, il nostro sforzo è quello di fare un aggancio, sulla base di quanto emerso nel colloquio e dei bisogni della persona, con il terapeuta o la terapeuta che, secondo noi, può essere più indicato. Questa fase può durare una o due settimane e poi si inizia. Proponiamo sia percorsi più lunghi, quindi delle vere e proprie psicoterapie, oppure dei percorsi più brevi, solitamente pacchetti da dieci colloqui che si possono poi rinnovare e negoziare insieme alle persone in base al bisogno che nel frattempo è evoluto. I colloqui si svolgono con cadenza possibilmente settimanale, nella fascia oraria e nei giorni che la persona indica e prevedono una durata di 50/60 minuti.